L’Abbazia di San Michele Arcangelo, chiamata anche Sacra di San Michele, è un complesso architettonico innalzato sulla cima del monte Pirchiriano, all’imbocco della Valle di Susa, nel territorio di Sant’Ambrogio di Torino .

Edificato tra il 983 e il 987 come luogo di culto e pellegrinaggio, inserito nel circuito devozionale dell’arcangelo Michele , capo delle milizie celesti, insieme ai Monasteri di Mont Saint-Michel in Francia e Monte Sant’Angelo in Puglia, è divenuto simbolo della regione Piemonte , nonché location che ha ispirato lo scrittore Umberto Eco per il best-seller de “ Il nome della Rosa”.

La torre campanaria sorge sul lato est dell’Abbazia. E’ una modesta costruzione caratterizzata da due piani in cui si aprono due ordini di bifore per ogni lato.

All’interno della cella campanaria sono ubicate tre campane manuali inceppate in legno.

La prima campana ( campanone), nota FA 3 , originaria del 1563, venne rifusa nel 1849 dal fonditore Vincenzo Cozio di Torino e reca impressa l’effigie di San Michele Arcangelo.

La seconda campana (media), nota SI 3 , è la più antica in quanto è stata fusa da Carlo Bianco nel 1759.

La terza campana (piccola), originaria del 1728, venne rifusa insieme al campanone sempre da Vincenzo Cozio nel 1849 e suona la nota DO#4. Sulla superficie bronzea reca le effigi di San Rocco e della Beata Vergine.

Le campane sono sorrette da un castello in legno,sono dotate di corda e vengono suonate dalla cella campanaria con il metodo manuale nelle solennità più importanti dell’anno liturgico.

Tratto da: Società Campanarium Taurinensis – Marco Di Gennaro

Di Emerenziana Bugnone

Socia Monastica Novaliciensia Sancti Benedicti, volontaria culturale e accompagnatrice.