Risalendo lungo la via Maestra di Novalesa, nel cuore del borgo, sulla sinistra poco prima della Casa degli Affreschi, è presente un grande edificio al cui interno è visibile un ampio scalone con balustrate in legno, verosimilmente settecentesco; si tratta dell’antico albergo Ecu de France dove soggiornò anche Napoleone Bonaparte.
Punto tappa fondamentale nell’attraversamento del valico del Moncenisio, insieme a Ferrera e a Lanslebourg, Novalesa traeva molta parte del proprio sostentamento dalle attività di accoglienza dei viaggiatori impegnati ad attraversare le Alpi. Nel borgo erano infatti presenti numerosi alberghi e locande, alcuni dei quali sono ancora oggi identificabili, dove era possibile trovare alloggio nei giorni di preparazione dell’attraversamento del valico del Moncenisio.
Una preziosa e divertente testimonianza dell’ospitalità fornita presso l’albergo Ecu de France è contenuta nel diario di Filippina di Sales, zia di Camillo Benso conte di Cavour, che vi soggiornò il 5 marzo 1781: “[…] ci dirigiamo verso un albergo, l’Ecu de France, secondo mio marito più confortevole. In effetti, dopo qualche discussione e l’incentivo di alcune monete d’argento, un’ostessa dalla corporatura di un granatiere, con un non lieve accenno di peluria sul labbro superiore e il largo viso incorniciato dalla cuffietta increspata tipica di questi posti, acconsente a cederci delle camere abbastanza comode e pulite e a servirci immediatamente un pasto caldo […]”.