Corro a togliere i panni stesi. Sul prato sopra mi attende un cielo plumbeo gonfio di pioggia, infatti, come ritorno già gocciola, ma non forte, quella pioggerella fitta fitta che più che bagnarti sembra entrarti nelle ossa. Corro per stendere i panni al tepore della stufa in casa.
I ricordi di nonna non mancano, ed esattamente come faceva lei, penso, sugli alari del fuoco c’era di tutto, in giornate così… dalle calze infilate nei ferri, alle maglie di lana.
Il fuoco andava, la pentola delle castagne bolliva sul fornello, lei tranquilla semplicemente aspettava che la giornata finisse, senza scomporsi, senza darsi da fare più di tanto, accettando quella realtà del tempo che faceva coincidere con un tempo interiore… ecco anche lei si prendeva il suo tempo in giornate così… si metteva su un caffè, lo faccio anch’io e sorrido…. si sedeva sulla seggiola vicino al camino,prendeva in braccio il suo gattone enorme bianco e nero.
Ma guarda, mi dico, che giri fa la vita, sono qui anch’io a fare gli stessi gesti, gli stessi percorsi, e tra un po’ anche a formulare gli stessi pensieri di quella donnina.
Antiche atmosfere riempiono il mio spazio oggi più di altri giorni, e aspetto anch’io che faccia sera, al tepore della casa, non accendo le luci, lascio che dalle finestre cali pian piano il buio e so che non mi troverà impreparata, perché questi momenti sono ricchi di luce invece, che costa meno di quella della bolletta e da invece infinitamente più energia e scaccia dagli angoli, più che la polvere, le paure che sempre ci accompagnano.

Tratto da: “Antiche atmosfere” di Dana Carmignani