Abbazia di Staffarda, facciate che danno sul chiostro

Tra i grandi monumenti del Medioevo piemontese c’è sicuramente l’Abbazia di Santa Maria Staffarda, in provincia di Cuneo. L’edificio si trova in una pianura a soli 9 chilometri da Saluzzo, incastonata in un bellissimo paesaggio a cui fa da cornice un’ampia cerchia di monti, sormontati dall’imponente e maestoso “Re di Pietra”, il Monviso.

L’Abbazia benedettina cistercense fu fondata tra il 1122 e il 1138 su alcuni terreni che all’inizio del XII secolo il Marchese Manfredo I di Saluzzo aveva donato ai monaci dell’Ordine cistercense. I monaci, giunti dalla Francia, costruirono qui un imponente e articolato complesso di costruzioni: la chiesa abbaziale, il chiostro, la foresteria e un mercato coperto.

L’edificio doveva avere una funzione di centro di bonifica della campagna circostante. Difatti, in pochi decenni, l’Abbazia di Staffarda divenne un importante polo economico per quella zona fungendo da punto di raccolta, scambio e trasformazione dei prodotti coltivati nelle campagne lì attorno. A quell’epoca, l’edificio religioso era dunque un punto di riferimento per la vita politica, economica e sociale di quel territorio.

Interno della Chiesa dell'Abbazia di Staffarda

Il 31 luglio 1690 l’Abbazia di Staffarda e il territorio circostante furono teatro di un sanguinoso scontro, la cosiddetta Battaglia di Staffarda, che vide contrapposti le truppe piemontesi di Vittorio Amedeo II di Savoia e quelle francesi guidate dal generale Nicolas de Catinat de La Fauconnerie. Durante la battaglia, gli uomini del generale Catinat entrarono nell’abbazia provocando ingenti danni all’edificio religioso: l’archivio, la biblioteca, parte del chiostro e del refettorio furono difatti distrutti.

Soltanto alcuni decenni dopo, grazie all’aiuto finanziario offerto da Vittorio Amedeo II, fu possibile restaurare la struttura. I lavori di ricostruzione, che si svolsero dal 1715 al 1734, alterarono però in parte le originali forme gotiche del complesso religioso.

Dal 1750, con la Bolla Pontificia di Papa Benedetto XIV, l’Abbazia di Staffarda e i suoi patrimoni entrarono a far parte delle proprietà dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Oggi l’Abbazia continua a essere uno dei più importanti esempi del Medioevo del Piemonte. All’interno del complesso potrete ammirare: la chiesa abbaziale a tre navate con fattura romanico/gotica e con all’interno il Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione; il bellissimo Chiostro in parte originale e in parte restaurato; il Refettorio con tracce di un affresco raffigurante “L’ultima cena”, la Sala Capitolare e la Sala di Lavoro con volte ad ogiva rette da colonne marmoree e la Foresteria.

Insomma, un concentrato di arte, storia e architettura per un tuffo indietro nel tempo nel medioevo piemontese.

Veduta dal portico del che da sul chiostro, nell'Abbazia di Staffarda

Informazioni Pratiche

Indirizzo:

Piazza Roma, 2 – 12036 Staffarda (Cuneo)

Orari:

Dal martedì alla domenica (chiuso il lunedì)

  • dalle 09.00 alle 12.30 (ultimo ingresso ore 12.00)
  • dalle 13.30 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)

Gli orari potrebbero subire variazioni, per maggiori informazioni consultate il sito ufficiale.

Tariffe:

Fonte: Guida Torino – L’Abbazia di Staffarda: uno dei più grandi monumenti medievali del Piemonte

Di Claudio Bollentini

Presidente di Monastica Novaliciensia Sancti Benedicti - https://www.linkedin.com/in/claudiobollentini/

Lascia un commento