La Bibbia di Borso d’Este, è il più famoso codice miniato italiano. La Bibbia fu voluta dal Duca Borso per esaltare la magnificenza della Casa d’Este e venne realizzata a Ferrara tra il 1455 e il 1461 da Taddeo Crivelli e da Franco dei Russi, con la collaborazione di altri miniaturisti ferraresi. È composta da 606 fogli miniati, nel recto e nel verso, raccolti in due preziosi volumi, e utilizza, per quei tempi, un linguaggio moderno, che fa proprie tutte quelle novità che già si erano manifestate nel Rinascimento toscano e nella pittura fiamminga. La ricchezza dei fregi e le innumerevoli miniature di raffinata eleganza, accompagnate da imprese ed emblemi degli Estensi, ne fanno un capolavoro senza paragoni.

La Bibbia di Borso giunge a Modena nel 1598 quando la corte Estense vi si trasferì da Ferrara, e vi rimase fino alla fine de Ducato nel 1859.

In quell’occasione venne presa da Francesco V d’Asburgo-Este sulla via dell’esilio, assieme ai tesori più preziosi della casata. Portata fuori dall’Italia, venne recuperata durante la prima guerra mondiale, quando a Parigi fu acquistata all’asta per 5 milioni di lire dal senatore Giovanni Treccani, che nel 1923 la donò alla biblioteca modenese.
Ogni pagina della Bibbia è decorata da un’elegante cornice di girali e altri ornamenti, con il testo organizzato su due colonne. Nella cornice si trovano scene figurate, soprattutto nella parte inferiore, dove si notano spesso ambientazioni in prospettiva. Nelle volute agli angoli si trovano spesso animali, rappresentati con vivace spirito di osservazione, che ricorda il gusto cortese, sovente legati a riferimenti araldici.



Fonte : Wikipedia – Bibbia di Borso d’Este