Le più antiche testimonianze di devozione per la Madonna dei Laghi, si raccolgono attorno all’immagine della Madonna che allatta il Bambino. Affrescata sulla semplice parete di un pilone votivo, posto sulla sponda scoscesa del Lago Grande di Avigliana. La stessa immagine davanti alla quale verso la metà del Trecento, secondo la tradizione, pregò Bona di Borbone. Sposa di Amedeo VI, il Conte Verde, invocò la Vergine per avere un figlio. La sua preghiera fu esaudita e, nel 1360 nacque Amedeo VII, il Conte Rosso.
Da quel momento, i Savoia ebbero sempre una continua attenzione per quello che diverrà il Santuario della Madonna dei Laghi di Avigliana.
Da principio si costruì attorno al pilone una piccola cappella che officiarono dei religiosi Agostiniani.
Nel 1581, il duca sabaudo Carlo Emanuele I, fedele alla tradizione familiare, donò al Santuario un prezioso dipinto composto da più tavole. Al centro è raffigurata l’Annunciazione, affiancata dalle figure di San Rocco e San Sebastiano. Sulla predella, piccole scene tratte dai Vangeli: la Visitazione, la Natività e l’Adorazione dei Magi.
Grazie alla forza suggestiva di questo dipinto, poco alla volta, l’attenzione si spostò dal pilone primitivo alla pala dell’altare maggiore. E il piccolo Santuario, luogo di venerazione della Madonna del Latte, fu indicato come quello dell’Annunziata.
L’attuale complesso fu realizzato agli inizi del secondo decennio del Seicento, su disegni dell’architetto Nicola Ramelli di Lugano.
Agli Agostiniani, subentrarono i Cappuccini che lo tennero, con alterne vicende, fino al 1890; due anni dopo divenne proprietà dei Salesiani di Don Bosco.
La scena dell’Annunciazione, così come è descritta nel Vangelo di Luca, è una delle più rappresentate dagli artisti di tutti i secoli. I quali, non si sono limitati ad una descrizione complessiva dell’evento, ma lo hanno esplorato in tutte le sue componenti.
Il dipinto
La scena del dipinto si svolge in un interno nobile. Una panca a muro, un letto protetto da pesanti cortine rosse e un inginocchiatoio, sono gli elementi del sobrio arredo; la luce, intensa, entra da una finestra con vetri legati a piombo. Un angelo, vestito con una tunicella rossa bordata di pietre preziose, con le ali spiegate che ricordano quelle del pavone, si avvicina recando un messaggio e un giglio. Segno quest’ultimo della concezione verginale di Maria.
Il pittore ha colto tutto il turbamento dell’anima di Maria provocato dalle parole dell’angelo: “Maria rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto”.
La Vergine ha appena udito: “Ti saluto piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra tutte le donne”; reso palese dal cartiglio.
Sbigottita si volge all’esterno della scena, quasi desiderosa di schivare la visione e quanto il personaggio va dicendo. Le mani levate con le palme rivolte all’esterno indicano stupore e turbamento.
San Sebastiano è legato alla colonna, il pittore padroneggia con maestria la struttura anatomica: nell’abbandono del Santo è espresso tutto il dolore patito. Come si evince dalla palma trattenuta con la mano sinistra. San Rocco veste l’abito tipico del pellegrino romeo, non è accompagnato dal cane, ma la sua piaga è lì a testimoniare la sua eroica carità.
Le scenette della predella raffigurano l’incontro delle due cugine in un ambiente spoglio; mentre la Natività è ambientata in una struttura segnata da elementi classici di nobile architettura, che contrasta con l’Adorazione dei Magi, vivace e colorata.
Autori
Tradizionalmente si riteneva che le tavole fossero opera di Defendente Ferrari. Invece si tratta di un artista molto vicino a lui, forse un comprimario che dipingeva nella sua bottega. Probabilmente, Amedeo Albini.
L’ancona lignea è opera di squisita “minuseria” e si deve all’intagliatore P. Botto, autore insieme al Castelli di alcuni soffitti a Palazzo Reale di Torino. Risale al 1642.

Fonte: Il Santuario della Madonna dei Laghi di Avigliana – N. Maffioli
Per altri luoghi da conoscere nella zona: Avigliana: la Chiesa di Sant’Agostino e il bosco del monte Piocchetto
Descrizione forbita e scorrevole. Complimenti