Sono stati probabilmente i Romani a creare questa tipologia di vino; Plinio il Vecchio ( 23 – 79 a.C.), cita che certe uve erano vendemmiate nel momento dei primi ghiacci. Marziale ribatte che le uve possono essere lasciate sulla pianta fino a novembre, fino a quando il ghiaccio non le abbia toccate. Non ci sono però dettagli in merito alla descrizione dello stato delle uve, né del vino che se ne otteneva. C’è un riferimento, sempre d’epoca romana, ai vini di Chiomonte, in Val di Susa, come possibili antenati degli odierni “ icewine”.
A Chiomonte ed a Exilles la vendemmia infatti non si esaurisce durante l’autunno, ma c’è una particolare raccolta effettuata nel periodo della festa tradizionale di San Sebastiano, in Gennaio.
I vigneti sono coltivati tra i 650 e i 1000 metri s.l.m. La particolarità del territorio, caratterizzato dall’esposizione sud/sud-est e dalla presenza di rocce e terrazzamenti a secco, dona vini dai profumi intensi e dalla tipica freschezza.
I vitigni utilizzati sono: Avanà, Bécuet, Chatus, Neretta tutti a bacca nera e il Baratuciat a bacca bianca.
Si vendemmia a -7,-8 gradi, di solito di notte o al mattino presto, prima che sorga il sole , per non danneggiare il raccolto fatto rigorosamente a mano, come previsto dal disciplinare degli Ice Wine internazionali.
Le uve non possono essere congelate artificialmente e non è permesso l’aggiunta di alcun additivo . Il minimo contenuto naturale di alcool deve essere del 15% per volume.
Le mani esperte dei “ vignerons” tolgono i teli arancione messi a difesa dei grappoli contro gli uccelli e raccolgono l’uva dall’aspetto passito per la lunga permanenza sulla pianta e la conseguente perdita di volume ed acqua.
La rapida raccolta e pressatura dei grappoli congelati, rende possibile una elevata concentrazione degli zuccheri, perché mentre questi ultimi non si modificano con la bassa temperatura, l’acqua all’interno degli acini si ghiaccia, in questo modo si ottiene un mosto rosato e zuccherino , dopo diversi procedimenti di lavorazione.
Il congelamento impedisce generalmente anche la formazione della BOTRYTIS CINEREA, la muffa nobile: ciò consente di ottenere dei vini che, a fronte di una considerevole dolcezza, presentano una spiccata acidità che riesce a bilanciarli in maniera adeguata, ciò che li distingue da altri vini dolci come il Souternes e Tokaji.
La fermentazione dura mesi e il vino viene poi fatto riposare fino a settembre quando sarà pronto per l’imbottigliamento.
Il vino a bacca rossa si presenta con colore rosato e sfumature dorate e si propone come vino da “meditazione”. In esso gli aromi di frutta esotica, si alternano a note di frutta secca, aromi tostati, miele, esaltati dalla piacevole freschezza e dolcezza.
I principali produttori mondiali di vini di ghiaccio sono : Germania , Austria, Canada. Qui in Italia il Trentino Alto Adige,la Valle d’Aosta e il Piemonte.
Il primo bicchiere è per la sete
Il secondo bicchiere è per la gioia
Il terzo bicchiere è per il piacere
Il quarto bicchiere è per la follia
Apuleio
Fonte: Wikipedia – Aisitalia –